"Abbiamo appuntamento con Juri a un distributore di benzina a due ore di strada. Juri ci è venuto incontro da Leopoli con la sua ambulanza tuttofare per facilitarci e farci risparmiare tempo e parecchi chilometri"
"Juri, con il quale è nata subito un’intesa anche senza capirci con la lingua - sembrava che facessimo lo stesso lavoro da sempre - ci onora di una importante onorificenza, dandoci un attestato personalizzato e una croce di metallo, che ci appunta al petto. Un momento davvero emozionante, non era mai capitato a nessuno di noi una cosa simile"
Già negli ultimi 200 km avvicinandosi alla città si aveva la sensazione di disagio e di tensione, come mai avevo provato nei viaggi precedenti: era quasi tangibile l'angoscia della guerra! Molti mezzi militari in giro, tantissimi posti di blocco, con tanti militari per singolo controllo, e controlli veri! Poi l'ultimo, prima di entrare in città: non vogliono farci entrare perché è troppo pericoloso, perché le regole d'ingresso sono cambiate, perché oltre ai documenti d'invito e i visti delle dogane già passate bisognava avere per iscritto l'itinerario con le varie tappe dalla partenza… Insomma vogliono scoraggiarci.
Dopo avere pranzato con la loro tipica minestra siamo andati per la città, assieme ad una loro accompagnatrice che era nel furgone con me e parlavamo attraverso il traduttore vocale del telefono, a consegnare nei vari quartieri le borse che avevamo precedentemente preparato! Lì il disagio è stato pesante vedendo le condizioni della città e delle persone che incontravamo alla consegna, tutte donne anziane che ci ringraziavano e parlavano con le lacrime agli occhi, ci abbracciavano. Alcune nemmeno camminavano ed erano sedute lì che aspettavano ...? Chi e cosa? Momento tristissimo! Una di loro è venuta con noi per un po', era piccola e magra ma fortissima, tremava tutta, probabilmente ha il Parkinson, ma di un carattere micidiale, con il suo telefonino in mano comandava lei!
"Rientrati alla base sistemiamo i mezzi per la ripartenza e il ritorno. Una volta cenato ci hanno ospitati nei rifugi sotto la chiesa, due piani sotto terra. Non mi era mai capitato nella vita di dormire due piani sotto terra! Non dormiamo molto e di fatto sto scrivendo non riuscendo a dormire, tanto più dopo avere sentito delle grosse esplosioni nella notte, sicuramente missili; il rumore era molto forte e si è sentito da sotto qui dove sono"
"Comunque è arrivata finalmente mattina e ripartiamo per rientrare. Sono le sei e appena finisce il coprifuoco accendiamo i motori e ripartiamo, consapevoli però tristemente di ciò che vive quotidianamente chi vive qua e non ha nessuna possibilità e alternativa di vita. Grandi i volontari che sono qui di supporto per ciò che fanno"
Roberto Maculan - Presidente di Missionland
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