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Missione Zaporižžja - Ucraina

Contatto diretto con la guerra.

08/01/2024


In questa missione Roberto è assieme a Stefano Ravarico, Davide Venier, invece Gabriele Lagonigro ci raggiunge a Kiev, i nostri amici coragiosi di Trieste, in totale 6000 km di macchina fino a Zaporižžja.

Il clima non è favorevole, più di 2000 km di guida sul ghiaccio e la neve, temperature fino a -22°, ma solo chi è veramente motivato può sopportare un viaggio del genere.

Roberto è abituato a guidare su carreggiate imposibili, ma fortunatamente ha dei compagni alla sua altezza.

 



La neve tenta di scoraggiarci.

Siamo a quasi 2000 kilometri da casa in Romania, il tempo è impossibile, arriviamo a Butea dalle suore verso le 22:00 ora locale, la neve non lascia che il furgone di Stefano con traino il rimorchio riesca fare la salita per arrivare al convento, pertanto le suore chiamano un concittadino con il suo trattore per trainarlo fino il cortile, una volta arrivati c'è la neve da spallare per poter scaricare.

Come al solito abbiamo portato per loro un carico di pannolini e altre cose che servono...ci aspettano Suor Elisabetta, Suor Teresa e tutte le altre sorelle, con la minestrina calda, Stefano è di casa ormai.

Al mattino del giorno dopo con la temperatura della notte a -15° preghiamo che i mezzi rispondano,e con il teppetto di neve e ghiaccio partiamo all'alba verso Kiev, prima tappa in Ucraina.

 

In Ucraina - Kiev - Zaporižžja

A mezzogiorno e mezzo dopo due ore di dogana siamo entrati in Ucraina.

"Putroppo il ghiaccio non ci lascia andare a passo che piace a me, e si arriva a Kiev alle 22:00 anche questa sera, l'unico discorso è che ormai c'è il coprifuoco ed è tutto chiuso, andiamo a letto con una mela, un pacchetto di grissini e dei biscotti"

Il giorno dopo appena si alza il coprifuoco, partono, Gabriele è con Roberto in macchina si riparte per la strada verso la destinazione, sempre con il freddo, la neve che batte le strade arrivano a Zaporizzja alla sera tarde, dove vano subito a consegnare il carico destinato alle suore, loro ci aspettano con la cena calda.

"Quella notte mi hanno svagliato le sirene antiaereo, e devo dire per niente simpatico il risveglio, fortunatamente niente di grave, ma crea un'angoscia tremenda essere lì inherti ad aspettare che succede"

Il giorno durante la colazione nel convento dove le suore ci offrono una tazza calda di caffè, ci regalano un momento bellissimo e commovente, le voci dolce delle suore che cantano l'allelulia ci scalda il cuore. 

Ringraziamo di essere lì e vivere questa esperienza, donare loro il nostro avvicinamento e il nostro sostegno è più importante del carico consegnato, fanno diventare le scatole quasi una scusa per poter dare di più... questa è la nostra più grande soddisfazione.  

 

 

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